giovedì 25 settembre 2008

Con voce forte e chiara!

Cari Paolo Ferrero e Oliviero Diliberto,
non voglio essere ingeneroso, e quindi vi ringrazio anticipatamente per quanto avete già determinato nel passato e nel breve periodo che abbiamo alle spalle dalla nostra extraparlamentari età per la sinistra e per i comunisti che hanno voglia di un nuovo inizio (ricominciare è il verbo più utilizzato di recente da chi con rabbia e con passione ha attraversato l’ultimo anno politico e sociale, per non dire i precedenti che tutto ciò hanno preparato).
Però,
mentre nel mio piccolo – anche perché trovo giusto espormi e rispondere personalmente delle idee e delle proposte che avanzo – sono stato, con altri meravigliosi compagne e compagni dei comunisti italiani, di rifondazione e della sinistra democratica, presente nel dibattito e nelle iniziative per far vivere la sinistra unita, i comunisti uniti, fino a poter giungere ad un partito rinnovato, devo dire che non mi è piaciuto e non mi piace questo attendismo (forse di giorni o di ore) che voi due, nelle rispettive funzioni che ricoprite e non state svolgendo, state determinando.
Mi spiego:
credo che le accelerazioni oggettive della realtà circostante (internazionale, con le vicende delle guerre di aggressione in atto; economico globale, con la bolla finanziaria che ha fatto mangiare se stesso un pezzo di capitalismo americano; europeo, con le ondivaghe contraddizioni di un’europa politica e sociale che fa a cazzotti con quella istituzionale e con gli allargamenti ora auspicati ed ora rinnegati; dell’Italia, con una destra fascista che cerca di imporre, vista la molle opposizione parlamentare del PD e di IDV, politiche destrutturanti dello stato democratico, del welfare e della stessa agibilità dei valori di democrazia, attenta però a mettere insieme schiere di soliti amici intenti a fare affari sulla pelle dei lavoratori utilizzando le risorse pubbliche;
obblighino la sinistra, la sinistra comunista, ad essere anche più aggressiva. Ovviamente nel senso della denuncia forte, della ricerca unitaria ma non purchè sia.
In questa direzione, cari Diliberto e Ferrero,
vi chiedo di misurarvi con più ricorso alla tribuna, alla parlata chiara e netta ai lavoratori e al popolo della sinistra, anche sui temi che ognuno di noi sta soffrendo sulle scomposizioni e ricomposizioni in atto nella sinistra.
Mi è capitato di criticare e denunciare le ipocrisie e le miopie di certe scelte illogiche, i percorsi che dirigenti e quindi linee politiche ufficiali come quella del documento di SD, hanno via via assunto negli ultimi mesi. Pur riconoscendo l’assillo da cui si è voluto partire, la deriva che ne è seguita mano a mano ha visto dapprima SD proporsi come lievito e collante; quindi trovare auspicio ed appoggio dalle aree (risultate poi minoritarie) all’interno dei comunisti italiani e di rifondazione; successivamente proporre una sinistra che pensi al confronto col PD per un nuovo centrosinistra; fino a poche ore fa, quando Fabio Mussi – sempre il più chiaro nelle indicazioni politiche che vuole far conoscere – pur smentendo il ritorno al PD, indica di fare un nuovo partito strappato dalle carni di rifondazione e pdci.
Quindi se il dado è tratto (non credo che nelle prossime ore, l’ambiguità di Giordano che sostiene che la riunione nazionale di Rifondazione per la sinistra sia dentro e fuori il partito, possa essere tollerata oltre) va evitato – con voce forte e chiara - che la poca sinistra in campo, la sinistra comunista in campo, si senta come polidiretta da ognuno che – pur nella legittimità dello scontro politico e della rappresentanza politico sociale di sensibilità diverse – abbia voglia di far finta che confronti statutari non siano stati adempiuti. Non un richiamo all’ordine, ma una chiarezza che è dovuta e che si aspetta l’insieme di militanti e sostenitori che pensano alla ri-costruzione di un partito comunista di massa, altro che le ombre delle faide che ripropongono nuovismi.
Concludendo, cari Ferrero e Diliberto,
i tempi, ravvicinati, sceglieteli voi (quattro giorni, poche ore….), i modi, espliciti e trasparenti, adeguateli a quel che ritenete di fare ora (documenti, lettere, dichiarazione comune…), però non tacete e non siate stentorei.
Saluti comunisti, Maurizio Aversa

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